Immagine Madonna della Querce

Libro Madonna della Querce

Quello qui trascritto, è il libro più antico, del Santuario della Madonna della Querce.

Riportiamo qui il testo del libro, del 1640, "Relatione Della Miracolosissima Immagine della Madonna della Quercia, nelle Cerbaie di Fucecchio".

Il testo è riportato nella lingua del tempo, così come era stato scritto. Noi abbiamo cercato, in questa copia digitale, di mantenere quanto più possibile la fedeltà dei caratteri stampati originali.

Relatione Della Miracolosissima Immagine della Madonna della Quercia, nelle Cerbaie di Fucecchio

Nelle Boscaglie di Fucecchio, Terre del felicissimo Stato del Sereniss. Gran Duca di Toscana, Diocesi della Città di Saminiato Altodesco; si hà per fedele traditione, che anticamente habitassero li Monaci di S. Benedetto, quali, in progresso di tempo, per l'insalubrità dell'aria, cagionata dalle Paludi, che in quei tempi circondavano quelle Boscaglie, furono necessitati di abbandonare il Monasterio; il quale, quanto fosse insigne, ne fanno testimonio le rovine, che ne appariscono; & le Chiese, che di quei frammenti ne sono state edificate; frà li quali, si sono trovati marmi bellissimi, & uno in particolare intagliato, con iscrittione; Hìc sunt Reliquiae duodecim Apostolorum; La Chiesa delli detti Monaci, era dedicata all'honore del Martire S. Nazario, il qual nome, dal volgo corrotto di presente si chiama questa Selva la Sarezzana.

In questo non meno santo, che remoto e solitario luogo, andò ad habitare, un semplice Eremita, chiamato, il P. F. Antonio da Lucca; il quale aiutato dall'elemosine di poveri convicini; fece un angusto Oratorio, nel quale fece dipingere al naturale la miracolosissima Madonna della Quercia di Viterbo.

Il Signore Dio, che gode di veder sempre più reverita la sua dolcissima Genitrice, si è compiaciuto di concedere alli devoti di essa, gratie, & favori singolarissimi.

Et arrivata la nuova à Monsig. Illustris. Vescovo Alessandro Strozzi, della subita frequenza de' popoli, che di continuo andavano à reverire quell'humilissimo Tabernacolo; per certificarsi di quanto correvono le voci, Con la sua solita infinita prudenza, e zelo Pastorale, si transferì personalmente al luogo, & vedendo il numeroso concorso de popoli e Confraternite, & in particolare di quelli, che andavano à sciogliere i voti per le gratie ricevute; dando orecchie alle preghiere universali, si compiacque di concorrere ad honorare la gran Maestà della Regina del Cielo; Benedicendo quell’Oratorio, e celebrandovi la prima Messa, che seguì il giorno 28. del mese di Giugno 1637. & prima che di lì partisse, dette quelli ordini, che giudicò convenienti, per l'augumento della devotione à Maria sempre Vergine; Et perche l'elemosine, che erano portate à questa SS. Imagine, si spendessero in continui Sacrificij, e per aggradire, con quella decenza, e magnificenza, che si potesse maggiore, l'angustissimo Oratorio, nel quale à pena capiva l’Altare, & à questo effetto vi lasciò con stipendio conveniente alcuni Sacerdoti, perche del continuo assistessero à dispensare li SS. Sacramenti della Penitenza, & Sacrosanta Eucaristia, & ordinò in oltre, che ad ogni Sacerdote, che vi fosse andato à celebrar la Messa, li fosse dato per elemosina un giulio.

Pregò ancora il Sig. Antonio Roffia Cavalliere di S. Stefano, che si contentasse di entrar seco à parte in opere così sante; sopravedendo, & ordinando in nome di S. S. Ill. à quanto fosse stato necessario à questo Santo luogo; e p la cõstruttione d'una nuova Chiesa; & havendo detto Signor Cavaliere con ogni prontezza accettato la carica; Ha fatto erigere una Chiesa di assai conveniente struttura, nella quale il giorno 14 Giugno 1639 per la solennità della Pentecoste con l'intervento di detto Monsig. Illustris. Vescovo di Saminiato, & concorso di molte migliaia di persone, si fece transportare dal suo primo luogo, poco lontano la miracolosissima Immagine della Vergine, & Monsignor Illustrissimo Vescovo celebrò nella nuova Chiesa la prima Messa.

Si và ancora facendo la Canonica per l'habitatione delli Sacerdoti.

La Chiesa che s'è eretta, è dedicata all'honore di Maria sempre Vergine, & alli Santi Nazario, & Filippo Neri.

Il Serenissimo Gran Duca che per tutto dove si honora l'Imperatrice del Cielo; fà risplendere con vivi effetti di liberalità l'infinito della sua Religiosissima bontà, & devotione, ha donato una quantità di terreno, dove stà fondata la detta Chiesa, & buona somma di denari, & legnami per la costruttione di questa fabbrica.

Ne mi pare, che siano da tacere, due portenti miracolosi, occorsi nel luogo istesso dove stà situato l’Oratorio della Madonna.

Quando il padre Eremita sudetto cominciò ad habitare questa Selva, li occorse più volte, il tornare di notte alla sua cella, & nell'arrivare alla boscaglia, li pareva veder un fuoco grandissimo che ardesse l'Oratorio & la sua cella, e quanto più si andava avicinando, minore gli pareva l'incendio, & non pure si sentiva intimorire, ò travagliare da così horribile vista di fuoco, che li pareva acquistare ardire, e confidenza, & arrivato all'Oratorio con sua infinita meraviglia, non vi trovava alcun vestigio che vi fosse stato fuoco.

Queste Boscaglie, da che seccarono le Paludi, che le circondavano, restarono aridissime, mancanti affatto di acqua salubre per bere.

Essendo fatto l'Oratorio nel voler erigere l'Altare alla Madonna, nel cavare li fondamenti, cominciarono à sorgere alcune scintille di acqua, le quali si adunavano insieme, & purificate si trovò essere acqua perfettissima.

Onde il Padre Eremita, si risolvette di lassare voto l'Altare, e farvi una picciola fontana, la quale potesse servire alle sue necessità.

Et mentre il Padre Eremita è stato solo, l'acqua non è cresciuta oltre al suo bisogno, essendo dopoi moltiplicati li popoli à migliaia, che sono venuti à reverire questa Sacra Immagine è moltiplicata l'acqua ancora soprabbondante alli bisogni di ciascheduno; & essendosi fatta nuova fabbrica, come si è detto, quest'acqua è servita per spianare li matoni, spegnere la calce, e fare quanto bisognava à così grand'opera; e tuttavia quest'acqua và continuando, essendosi fatti condotti, che per benfitio universale si radduce in un luogo, dove ciascheduno ne può bevere à suo beneplacito.

Questi due elementi contrarij frà di loro, di fuoco, & d'acqua; pare, che habbino cospirato insieme, e gareggiato à magnificar & honorare questo santo luogo. Et perche il Signor Iddio si è compiaciuto di manifestare al mondo gl'imperscrutabili suoi secreti, con Parabole, Similitudini, & Visioni; forse in questi due accidenti haverà voluto significare à tutti li fedeli devoti di Maria Vergine, che andando à visitare in questo luogo il ritratto di lei con ardenza di fede, e carità, troveranno in abbondanza l'acque delle gratie, ciascheduno secondo li suoi bisogni.

Hor mentre siamo prevenuti con inviti così speciali ad honorare, e reverire questa gloriosissima Vergine Tesoriera della Sacrosanta, & Individua Trinità; ricorriamo da lei come suoi piccioli figliuoli; gettiamoci nel suo seno, con una perfetta confidenza, & ad ogni momento, & in ogni occasione, gridiamo à questa dolce Madre, invochiamo il suo Materno amore, e cercando d'imitare le sue virtu, habbiamo verso di lei un cuore veramente filiale.

E per accrescere la confidenza à chi spera nell'intercessione di così gran Madre, si porranno appresso alcune gratie cõseguite da quelli, che con viva fede si sono raccomandati; & hãno fatto ricorso à questa miracolosiss. Imagine, le quali fidelissimanente sono state registrate in un libro tenuto p tal'effetto, e scritte ò di propria mano da quelli, che hanno conseguite le gratie, che sono venuti à sciogliere i voti; ò da Sacerdoti, che sono deputati al servitio di quella Chiesa, alla presenza di quelli, che hãno deposto la gratia, & sanità ottenuta.

Libro Seconda Parte