Testimonianze Libro Madonna della Querce

Testimonianze Libro Madonna della Querce

Quelle qui trascritte sono alcune delle testimonianze tratte dal libro del Santuario della Madonna della Querce, del 1640, "Relatione Della Miracolosissima Immagine della Madonna della Quercia, nelle Cerbaie di Fucecchio".

Come abbiamo fatto per la prima parte del libro, anche qui abbiamo cercato di mantenere, quanto più possibile, la fedeltà dei caratteri stampati originali, secondo la lingua del tempo.

Testimonianze di Fede

Elisabetta, moglie di Messer Iacopo Petrucci da Cappiano, havendo tenuto per molti anni, la gola enfiata, di tal maniera, che pareva cosa mostruosa: fece ricorso à questa Santissima Vergine, votandosi, che sarebbe andata à visitarla quando havesse conseguita la sanità; subito fatto il voto prese miglioramento & in pochissimi giorni restò sanata, e soddisfece al voto.
Iacopo di Giuseppe, del Ponte Buggianese, essendo stato, per sei mesi continui; attratto in tutta la parte destra del suo corpo; si raccomandò alla Santissima Madonna della Quercia delle Boscaglie di Fucecchio; facendo voto di andare à visitarla, quando haesse ottenuta la sanità, & restò in pochissimi giorni gratiato, e sodisfece al voto.
Antonio di Giovãni Chiappino, dalle Spianate; teneva un Canchero in un occhio, & essendo dalli Signori Medici giudicato vano ogni medicamento, & aiuto humano. Ricorse con viva fede à questa gran Regina, votandosi che sarebbe andato à reverirla, quando havesse conseguita la sanità, & in continẽte si sentì fermato il dolore, che sentiva eccessivo nella parte offesa, & in hore nove restò in tutto sanato, & insieme con il Padre vennero à sodisfare al voto, & rendere le dovute gratie.
Agostino di Francesco Moroni da Fucecchio, havẽdo una flussione di sangue per bocca, & per il naso, si che non si trovando rimedio per fermarlo; per disperata si teneva la sua sanità, onde ricorse con l'orationi à questa Gloriosissima Vergine, vera salute degl'infermi, & fece voto, che se fosse guarito, sarebbe andato à visitarla, e per tre giorni continui, li haverebbe tenuta accesa la lampada; subito fatto voto, stagnò il sangue, e ritornato in sanità, andò à rendere le dovute gratie & soddisfece al voto.
Agata di Andrea da Montecarlo, essendoli caduto un catarro ne fianchi, stette molto tempo senza potersi muovere, fece ricorso à questa Santissima Vergine, & in pochi giorni restando sanata, andò à render le gratie, & visitarla.
Andrea di Giovanni dalla Chiesina, si trovava infermo d'Idropisia, & il corpo, e tutte le membra così enfiate, e gonfie, che pareva un mostro, nè si poteva muovere in alcuna maniera; domandò con ardenza di fede, la sanità all'Imperatrice del Cielo, facendo voto di andare à visitarla, quãdo fosse restato gratiato, e non restò la sua confidenza defraudata, si che sanato, venne à sciogliere il voto, e render le dovute gratie.
Bartolomea di Pier Antonio Testi da San Giovanni di Val d'Elsa, havendo perso il lume d'un occhio, si raccomandò à questa Vergine, che partorì al mondo la vera luce; facendo voto, che sarebbe andata à reverirla, quando havesse ottenuta la sanità, & incontinente restò illuminata, e sodisfece al voto.
Suor Anna Lena, Monacha nel Monasterio di Santa Chiara di Prato, era stata stroppiata sette anni, che non si poteva muovere, nè aiutare senza le grucce; si raccomandò à questa miracolosissima Immagine, e conseguì intiera sanità, e per rendimento di gratie, mandò persona à posta con una tavoletta, nella quale era dipinta la gratia ottenuta.
Giovan Battista da Orrentano, teneva il capo tutto guasto dalla tigna, fece voto, che se havesse ottenuto la sanità, sarebbe andato à visitare questa Santissima Immagine, & in pochissimi giorni restò gratiato, & andò à sodisfare al voto, e render le dovute lodi.
Lorenzo di Mariano da Montecarlo, havendo un figliuolo chiamato Domenico, di anni tredici, quale cascò da un altezza di braccia sette, e percosse in terra con la testa, si che restò come morto; il Padre vedendo cascare il figliuolo, lo raccomandò alla protettione di questa Vergine Santissima, e lo votò, che quanto non fosse restato morto, l'havrebbe condotto alla sua Chiesa, e l'havrebbe spogliato delli pãni perche restassero appesi nella Chiesa in memoria di così segnalata gratia; & essendo stato il figliuolo alquanto stordito per la caduta, si rizzò senza alcuna lesione; & vennero incontinente à soddisfar il voto, e render le dovute gratie.
Messer Antonio di messer Lorenzo Borelli da Pescia, per quindici mesi continui, haveva orinato sempre marcia, & era tutto ulcerato; si che li Medici l'havevano abbandonato, come insanabile, ricorse con viva fede à domandare aiuto à Maria sempre Vergine, vera salute degl'infermi, e restò subito sanato, & venne à questa miracolosissima Immagine à render le dovute gratie.
Martino di Giovanni dal Comune di Montecarlo, doppo di haver portato molto tempo male à gl'occhi, al fine restò privo à fatto della vista; fece ricorso à questa Madre di misericordie, facendo voto, che sarebbe andato subito à visitarla, che havesse ricevuto la sanità, & incontanente cominciò à vedere, & andò à sciogliere il voto, e rendere quelle gratie, che doveva.
Marchino di Olivo Buti da Sãta Croce, era spesso travagliato dal mal caduco; il Padre, e la Madre lo raccomandarono, & votarono à questa Santissima Immagine, conducendolo alla sua presenza, e mai più è stato travagliato da questo brutto male. Et molti altri, che hanno patito della detta malatia, che si sono raccomandati à questa Vergine Santissima hanno conseguita la gratia, & sono venuti à renderne le gratie.
Messer Lornzo di Francesco Gambaccini dal Ponte d'Era, pativa di male della renella, e dal giorno di Santa Lucia li tredici di Dicembre 1637. fino alli ventidue del medesimo mese, stette con dolori mortali, domandò soccorso, & aiuto à questa Gloriosissima Vergine, & incontinente orinò quindici pietre, grosse come lente, & una in particolare, più grossa di un pinochio, e subito fermarono li dolori, e restò in tutto sanato, & venne à questa miracolosissima Immagine à renderne gratie.
Paolo di Alessandro Castelli del Comune di Marti, haveva un figliuolo di anni quattro, che non si reggeva in piedi, lo raccomandarono a questa miracolosa Vergine, & in quindici giorni caminò speditamente, e menarono questo figliuolo à render gratie.
Bartolomeo di Iacopo di Bante del Comune di Fucechio, haveva un figliuolo di mesi quindici, al quale li sopravenivono alcuni accidenti, che restava come morto, & un giorno frà gl'altri, lo trovarono in letto, che più non respirava; si che si teneva assolutamente per morto; onde il Padre, e la Madre lo piangevano dirottamente, & l'uno, & l'altra, incontinente venne lo stesso pensiero di raccomandare il loro figliuolo alla Santissima Madonna della Quercia, votandolo, che l'haverebbero condotto à visitarla, quando si fosse degnata impetrli la Sanità, e fatto questo voto, il figliuolo cominciò a respirare, e in pochissime hore, ritornò in ottima sanità, e sono venuti à sodisfare al voto, e darne lode à questa Santissima Vergine.
Ricca Cerulli da Uzzano, vedendo il Padre sotto un tino, che nel volerlo muovere, & aggiustare per farvi la vendemmia del vino, li era caduto in capo, e di maniero era restato fragellato, che li Medici, doppo di haverli cavati dalla testa quattordici pezzi d'osso, lo tenevano per morto; la detta Ricca raccomandò il Padre, con tutta l'ardenza del core, à questa Miracolosissima Immagine, & si votò, che insieme col Padre, sarebbe andata à visitarla, quando havessi ottenuto la sanità; & che ambidue si sarebbero spogliati de loro panni, & attaccati alla Chiesa, in recognitione, & memoria di tanta gratia; subito fatto il voto, Giovanni prese miglioramento, & in pochissimi giorni; restò sanata, & andarono à sciogliere il voto.
Prete Domenico Nardi Curato al Ponte à Cappiano, andando à visitare una sua Populana; inferma di puntura, la trovò che non parlava più; si che non la potendo confessare la raccomando à questa Gloriosissima Vergine, e subitò cominciò à parlare, si che confessò, & doppo di essersi confessata; ricorse à domadãre la sanità, à questa miracolosa Immagine, & se le fosse piacciuto di concederlene, sarebbe andata à reverirla, e render gratie, & in un giorno restò del tutto sana, & andò à soddisfare il voto.
Simone Togni dal Bagno di Lucca, teneva un figliuolo di anni dodici, & stando d'intiera sanità, all'improviso, e senza alcuna occasione dette in un pianto dirottissimo, e continuò piangendo senza intermissione alcuna, hore vent'una, ne si trovando alcun rimedio, ò modo da quietarlo; il Padre, che haveva sentito parlare delle gratie, che si ottenevano dalla Madõna della Quercia di Fucechio, raccomandò caldamẽte il figliuolo à questa Gloriosissima Vergine, promettendo, che se fosse tornato in sanità, l'havrebbe condotto alla sua Chiesa à renderli gratie, & in continente, fatto il voto, il fanciullo si quietò dal pianto, e non hebbe male, & andò à sodisfare al voto.
Elisabetta di Bartolomeo da Ligorno, havendo partorito un Bambino, subito li enfiarono le poppe con grandissimi dolori, e fecero tredici bocche, dalle quali usciva di continuo putrefattione, & oltre à questo male li sopravenne una flussione di catarro per tutta la persona; si che restò attratta di tutto il corpo, né giovandoli alcun rimedio à tanti mali, fece ricorso con l'orationi à questa Santissima Regina, e si votò, che se havesse conseguita la sanità, sarebbe andata à ringratiarla, e vi haverebbe portato una tavoletta, con l'inscrittioni della gratia ottenuta; subito fatto il voto, cessarono li dolori, & in pochissimi giorni restò del tutto sana, e soddisfece al voto.
Giovanna di Giovanni Guelfi da Montecarlo, trovandosi inferma di febbre maligna, li sopraggiunse il male de pondi, si che li medici la giudicarono mortale; & ella fece ricorso con l'orationi à questa Sacra Immagine; facẽdo voto, che se havesse recuperata la sanità, sarebbe andata à renderli gratie, & haverebbe attaccati alla sua Chiesa li panni di che si vestiva, fatto il voto incontinente prese miglioramẽto, & in brevissimo tempo ritornò in buonissima sanità, & andò à sodisfare al voto.
Suor Maria Teresia Cõti Monaca nel Monasterio di S.Andrea di Fucechio, si trovava inferma di fistole incancherite, & invecchiate, si che li havevono consumato tutto il petto, & essendo già condotta al fine della vita, & abbandonata dalli Medici, come incurabile, li venne il pensiero di raccomandarsi à questa Vergine, vera salute degl'infermi, e la supplicò con tutta l'ardenza del cuore, che si degnasse impetrarle dal suo dolcissimo figliuolo la salute del corpo, quando però, fosse stata in salute dell'anima sua, e gloria di Sua Divina Maestà, e si votò, che se havesse conseguita la sanità, haverebbe mandato à celebrare una Messa al suo Altare, & in continente si sentì libera dalli dolori, e ferrarsi le piaghe, e miracolosamente restar sanati; onde levata subito di letto, cominciò à gridare miracolo, miracolo, la Madonna della Quercie mi ha sanato; io non hò più male, e le Monache certificatesi di così gran miracolo, tutte unitamente corsero in Chiesa à render gratie à Maria Vergine, e cantarono il Te Deum laudamus, e mandò à sodisfare al voto, e di questa gratia ne appare fede del Medico Orlandi di Fucechio.
Messer Filippo Bonanni dal Ponte d'Era, trovandosi in letto gravemente travagliato, & in grandissimo pericolo della vita, havendo dolori atroci in tutte due le gambe, e nel viso una risipola, e travagliato ancora da dolori colici, si raccomandò con tutto lo sprito à questa gran Regina, e subito cessarono li dolori, & in pochissimo tempo restò del tutto sano, & venne à rendere le dovute gratie, e portò in rendimento di gratie un voto d'argento, e di sua mano scrisse la gratia ottenuta.
Si trovavano à Massa Piseatoria, Antonio di Gioseppe Conte, Benvenuto di Alessandro Panicacci, Giovan Battista Peri, e Giuliano di Tommaso Rosati, tutti di Fucechio, quali volendosene ritornare alle loro case, ancorche fosse un hora di notte, si missero in un barchetto da pescatori, e quando si trovarono in mezzo al lago, si levò una grandissima fortuna di vento con acqua, e grandine; si che la barchetta si sommerse, e l'acqua del lago arrivava alla cintura delli sopradetti, si che vedendosi persi, & in preda alla morte, ricorsero à domandare aiuto à Maria sempre Vergine havendo sempre avanti à gl'occhi, la miracolosissima Immagine della Quercia di Fucechio; & trovandosi alla ripa del lago assai distante dalla barchetta sommersa, due giovani, che anch'essi se ne tornavano à Fucechio, & in alcuna maniera (se non miracolosa) potevano sentire li clamori de sudetti, per il gran vento, che tirava; il romore dall'onde agitate, e dall'acqua, e grandine; restò però servita la Divina Maestà del Signore Dio di gratiare l'intercessioni della sua Genitrice, e fece sentire alli due giovani li prieghi di quelli, che annegavano, e mossi dal volere di Maria Vergine, incontinente si risoluettero, con la barchetta, che havevano, di andare à soccorrere quelli, che domandavano aiuto, & à pena messero il remo nell'acqua, che in un baleno, parve loro di arrivare dove quei poverelli annegavano, e mettendoli nella loro barca, felicemente li condussero in terra, & in sicuro; e per ricognitione di questa gratia, andarono tutti alla Madonna à reverirla, e portarono una tavoletta, nella quale era dipinta la gratia conseguita.
Francesca di Santi Bellandi da Pescia, essendo inferma di febre, con il male di punta, e lasciata dalli Medici, non sperando più della sua sanità, & havendo ricevuti tutti li Santissimi Sacramenti della Chiesa, la notte della festività del Patriarca S. Giuseppe, li venne in visione questa miracolosissima Immagine, alla quale l'inferma si raccomãdò con tutto il cuore, & incontinente li cessò la pena del petto, e restò libera dalla febbre, & in tre giorni uscî fuori di letto, & in ricognitione di tanta gratia venne à renderne le dovute lodi à questa Santissima Vergine.
Piera di Santi di Paolo da Livorno, cascando da una scala assai alta, con un Bambino in collo; nel cascare si raccomandò alla Madonna della Sarezzana; ella si ruppe una coscia; ma il Bambino, che doveva morire, non si fece alcun male, & in pochi giorni la Donna risanò della coscia, e restò senza alcuna lesione, & venne à rendere le dovute gratie.
Il Signor Giorgio Cellesi di Pistoia, doppo di haver patito quaranta giorni di febbre continua, dalli Medici li fù ordinata una medicina, e di commune parere dissero, che se all'infermo fosse sopravenuta un'altra febbre, assolutamente sarebbe morto; Il Signor Giorgio, prima che pigliasse il medicamento, si raccomandò à questa Beatissima Vergine, e si votò, che quando havesse conseguito la sanità, sarebbe andato à visitarla, & in quell'istesso pũto restò libero dalla febbre, & andò à sodisfare al voto, e portò la sua imagine d’argento.
Mattio di Alessandro Montanelli di Fucechio, essendo andato à Grosseto per alcuni suoi affari, fù condotto con inganni in luogo, dove fù necessitato per sua difesa di venire à questioni, & à pena messe mano alla spada, che il compagno, che l'haveva condotto, si fuggì, e comparsero quattro con Alabarde, quali unitamente cercavono di ferire il detto Mattio, e non potendo resistere alla sua difesa, tendendosi per morto, si raccomandò à Maria sempre Vergine, havendo sempre nel cuore la Madonna della Sarezzana, & essendo buttato in terra con l’Alabardate, si rizzò, & volendo fare l'ultimo sforzo per la sua difesa, si gettò alle prese con uno di quelli avversarij, e saltandoli gl'altri addosso, li tolsero l'armi; onde il detto Mattio fu astretto à mettersi in fuga, e nel fuggire gli furono sparate quattro archibugiate, e fù così ben defeso dalla protettione di Maria, che non ricevè alcuna lesione; si che per tanta gratia ricevuta, è venuto à renderne lodi, & hà portato una tavoletta con la relatione del fatto, & impressione.
Messer Bastiano Gherardi Lucchese Pittore, essendo stato chiamato dal Padre Eremita sudetto à dipingere l'Oratorio, & havendo di gia dipinta la Madõna della Quercia di Viterbo, secondo la volontà del Padre Eremita, si sentì molto travagliato; onde non credeva di poter in alcuna maniera quel'opera quell'opera, tanto si sentiva aggravare nel male; Il Padre Eremita, che desiderava, che in quell’Oratorio vi fossero dipinti alcuni Santi devoti di quelli, che havevano somministrate elemosine per tale effetto; disse al Pittore, che si raccomandasse à quella Vergine, che haveva dipinta, che assolutamente l'haverebbe preservato in sanità, fin che havessi compita l'opera, & il Pittore si raccomandò con tutto l'effetto, si che dipinse nell'Oratorio quanto volle l'Eremita, & finita l'opera, se ne ritornò à Lucca, & à pena arrivato in casa sua, li venne una grandissima febbre; si che aggravando nel male, li Medici lo giudicarono mortale, egli di nuovo ricorse con li prieghi à questa miracolosissima Immagine, e si votò, che sarebbe andato à visitarla, quando fosse restata servita d'impetrarli la sanità, & incontinente restò libero dalla febbre, & è venuto à sodisfare al voto.
Domenico di Stefano Gambini da Pescia, havendo un figliuolo chiamato Michele, quale era stato guasto da maliarde, e per tre anni continui, essendo stato in questa infermità, era ridotto così consunto, che pareva uno scheretro, nè si trovando alcun rimedio per la sua salute, fecero ricorso à questa Santissima Vergine, e conseguì l'intiera sanità in pochissimi giorni, & vennero à renderne le dovute lodi.
Vitale di Cherubino Nicolai del Piano di Pistoia, di anni dieci in circa, essendo stato guasto da maliarde, si era condotto così mostruoso, che havendo volto il volto verso le spalle, camminava al contrario; & in questa maniera stette mesi diciotto, ricorsero con l'orationi à quella Vergine, che hà partorito al mondo l'autore della natura, e facendo voto il Padre, che se il figliuolo fosse risanato l'haverebbe condotto alla sua Chiesa, e spogliato de panni, che portava, in memoria di gratia così segnalata, & in continente fatto il voto, il figliuolo ritornò con la faccia al suo lnogo, e sono venuti à sciogliere il voto, e render gratie.

Firme dei Sacerdoti

Le sopra notate gratie sono state levate di pianta dal libro tenuto fidelissimamente dalli Sacerdoti, che assistono al servitio di quella Chiesa, senza alcun accrescimento, ò abbellimento di parole; & se ne sarebbono potute notare un'infinità sopra ogni sorte d'infermità & in particolare d'indemoniati, quali nell'esser comparsi alla presenza di questa miracolosissima Immagine, senza esser stati exorcizati, sono restati liberi; Di donne partorienti, che nel pericolo di morte havẽdo invocato l’aiuto di questa Gloriosissima Vergine, in continente hanno felicemente partorito, che per non tediare i lettori, si tralasciano.

Ringratiamo la bontà infinita del Signore Dio, che si è compiaciuto donarci per protettrice, & avvocata la sua dolcissima Genitrice, humiliamoci alli piedi di così gran Maestà, riconoscendo, che ogni bene ci vien compartito dalla sua misericordia infinita, promettiamoli di lodarla in sempiterno, domãdiamoli perdòno della dislealtà, con la quale nõ habbiamo corrisposto à tante gratie; offeriamoli il nostro cuore, acciò se ne faccia del tutto padrona, e supplichiamola, che ci faccia perfettamentefedeli,egrati.

Amen.

Io Simone Fanciullacci Pievano di Fucechio, e Sopraintendente di detto luogo della Santissima Madonna, affermo quanto in questi fogli si contiène, esser la verità, però di mia propria mano hò scritto la presente, questo di 27. Giugno 1640.
Io Simone Fanciullacci mano ppa.

Io Prete Francesco Peri da Fucechio, Priore della Santissima Madonna della Quercie, affermo esser la verità di quanto vien narrato nella presente relatione, & in fede del vero hò scritto, e sottoscritto la presente di mia mano propria, questo dì 28. Giugno 1640.
Io Prete Francesco Peri mano ppa.

Io Prete Lodovico Mazzei d’Avellano, Cappellano alla SS. Madonna della Quercia detta, affermo quanto in questa relatione si contiene esser il vero, & in fede della verità hò sottoscritto la presente di mia mano. questo dì 28. Giugno 1640.
Io P. Lodovico Mazzei come sopra.

Io Prete Francesco Masmida Fucechio Cappellano alla Santissima Madonna della Quercia, affermo quanto in questa relatione si contiene esser la verità, e per fede del vero hò scritto la presente di mia propria mano. questo dì, & anno sudetto.
Io P. Francesco come sopra.

LAUS DEO.

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